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Baby gang, affare politico ma non sempre mediatico

Ricerca Volocom: i primi 8 mesi del 2023 hanno registrato, rispetto allo stesso periodo del 2022, una decrescita dell’attenzione della stampa al fenomeno delle baby gang.


La politica italiana fa i conti con il fenomeno delle baby gang. I dati sono chiari: il numero dei minori denunciati o arrestati nel 2022 è aumentato del 14,3 per cento rispetto al 2019. Peraltro, le gang giovanili sono ormai presenti nella maggior parte delle regioni italiane e in costante aumento. Un dato incontrovertibile, ma l’informazione se ne è resta conto davvero?

Un’analisi di Volocom, società leader nella News Intelligence, rileva intanto che dal 1° gennaio al 31 agosto 2023 i media italiani hanno citato complessivamente il termine “baby gang” 20.408 volte. Andando nello specifico si nota che 8.346 articoli con citazione di baby gang nei primi 8 mesi dell’anno provengono dai giornali cartacei.

L’analisi di Volocom ha messo anche in evidenza che a marzo 2023 si è registrato un picco di pubblicazioni con un totale complessivo di 1.291 articoli che hanno citato il termine “baby gang”, dovuto a un preoccupante aumento di casi di microcriminalità.

Al secondo posto dei mesi più “attenti” alle baby gang c’è gennaio che ha “totalizzato” 1.239 documenti. Al terzo posto marzo con 1.105 articoli. Da aprile in poi si registra invece una sorta di “leggera disattenzione mediatica”: in agosto si registrano meno di 900 articoli: le baby gang ad agosto vanno in vacanza?


Di baby gang, almeno per quanto riguarda i media, se ne parla principalmente al Sud, andando di pari passo con i vari fatti di cronaca che coinvolgono, principalmente, le bande di minorenni che, spesso e volentieri, hanno legami con la criminalità organizzata.

È il Quotidiano di Puglia (ed. Bari) il giornale italiano che ha dedicato, nei primi 8 mesi del 2023, il maggior numero di articoli alle baby gang: 142. Anche a Napoli se n’è parlato. Il secondo posto, infatti, di fonte più prolifica è occupato dal quotidiano “Cronache di Napoli” con 136 articoli. La Nazione di Firenze, invece, si prende la terza posizione con 117 articoli. Curioso il dato che non ci sono quotidiani nazionali che hanno superato soglia dei 90 articoli. È quindi solo un fenomeno – dal punto di vista mediatico – solo di carattere locale?

Il mondo del web va di pari passo con il mondo cartaceo. Sono, infatti, 8.945 (solo 559 in più rispetto alla stampa cartacea) le notizie emerse dal web sul fenomeno delle baby gang.




Anche in questo caso il mese più “prolifico” è marzo con 1.467 documenti. Seguono gennaio e febbraio che producono lo stesso numero di articoli: 1.363. Per il web, però, il mese meno prolifico è stato luglio con 771 articoli.

Le fonti web che hanno chiacchierato maggiormente su “Baby gang” sono – come facilmente intuibile – degli aggregatori di notizie come Msn, Libero24x7, Virgilio e Zazoom. La fonte ilrestodelcarlino.it ne ha parlato di più con 273 articoli. Nella top 10 ci sono anche lanazione.it (186) e ilgiorno.com (91).


La radio e la tv hanno dedicato diversi servizi giornalistici al fenomeno. Sono in totale 3.030 le citazioni video e 627 per la radio. Analizzando questo dato, geolocalizzando le fonti, emerge un dato particolarmente interessante. Così come per la stampa, anche in questo caso, la fonte video più “attenta” al fenomeno è nella regione Puglia. Si tratta, infatti, di TeleNorba che ha dedicato 317 servizi giornalistici a questo fenomeno. AltoAdigeTv si guadagna il secondo posto con 164 servizi. Al terzo, invece, TGCOM24 con 131.

Se confrontiamo questi dati con quelli dell’anno precedente, nello stesso periodo di riferimento, notiamo quindi che è calata l’attenzione dei media italiani al fenomeno delle baby gang. Nel complessivo, infatti, dal 1° gennaio al 31 agosto 2022, Volocom ha intercettato 25.524 documenti, 5mila in più rispetto al 2023.

Andando nello specifico la stampa cartacea lo scorso anno ha dedicato 11.158 articoli. Anche nel web gli articoli dello scorso anno erano nettamente superiori.

Quanto ai servizi giornalistici apparsi su tv e radio è emerso che nel 2022 sono stati di più rispetto a quanto prodotto nell’anno 2023. I video, infatti, lo scorso anno erano in totale 3.595 e le citazioni radio in totale 1.105.

Nel 2022, sulla stampa cartacea, il mese più prolifico è stato febbraio con 1.907 articoli. Al secondo posto si posiziona il mese di aprile con 1.607 documenti. Al terzo gradino del podio il mese di marzo (mese più prolifico nel 2023) con 1.483 articoli. Maglia nera per il mese di luglio con 1.113 articoli totali.

In questo arco temporale, la fonte cartacea più prolifica è ancora una volta un quotidiano locale: La Gazzetta di Parma con 193 articoli a testimonianza di come il fenomeno non sia solo una “questione meridionale”. La seconda fonte più prolifica è stata L’Arena. Il giornale di Verona ha prodotto 172 articoli staccando di una sola unità da il Resto del Carlino (ed. Rimini) che si è fermato a 171 citazioni. Anche nel 2022, così come per l’anno corrente, nelle prime 10 fonti più prolifiche, oltre a Il Resto del Carlino, non risultano esserci giornali “nazionali”.


Il web, invece, lo scorso anno, è stato sconfitto dalla stampa cartacea. Se si analizzano i dati, infatti, gli articoli comparsi sul web dal 1° gennaio al 31 agosto 2022 sono in totale 9.666.

Il mese con maggiori citazioni è stato febbraio con 1.519 articoli seguito da marzo con 1.349 e al terzo posto giugno con 1.093. Ultimo per numero di uscite è stato luglio con 1.023 articoli complessivi.

Andando nel dettaglio dei servizi giornalistici apparsi su tv e radio è emerso che nel 2022 sono stati di più rispetto a quanto prodotto nell’anno 2023. I video, infatti, lo scorso anno erano in totale 3.595 e le citazioni radio in totale 1.105.

La fonte video più attenta alle baby gang nel 2022 è stata TGCOM24 che ha dedicato, complessivamente, 352 servizi giornalistici al fenomeno. Seguita da TgNorba che ha prodotto 226 servizi e al terzo posto SkyTg24 con 208.


di Luca Giuseppe Murrone Media Intelligence Analyst




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