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Chiesa e abusi sui minori in Italia: un anno di notizie sui media del nostro Paese

La prima ed esclusiva analisi di Volocom su oltre 18mila articoli provenienti da 4mila fonti


Quanto e come i media italiani trattano il fenomeno degli abusi sui minori nella Chiesa italiana? Parte da questa domanda il report realizzato da Volocom su un palinsesto di oltre 4mila fonti web, 37 quotidiani nazionali, 80 quotidiani locali, 184 edizioni secondarie di quotidiani e 384 periodici.

Il team di analisti dell’azienda leader in Italia nella News Intelligence, coordinati dai curatori Francesco Bruno e Andrea Franchini, ha preso in esame un anno di notizie costruendo attraverso le proprie piattaforme di Media Monitoring un corpus di oltre 18mila articoli inerenti al tema degli abusi usciti tra il 1° settembre 2021 e il 31 agosto 2022. Guidata dall’obiettivo di analizzare il racconto giornalistico italiano fornendo dati oggettivi senza interpretazioni aprioristiche o tesi di partenza, Volocom ha letto e selezionato qualunque documento presentasse al proprio interno i seguenti termini e i relativi derivati:

  • Almeno uno tra: abuso, pedofilo, pedopornografia, molestie, violenza sessuale, violentare, prostituzione, stupro, masturbazione, dark web

  • Almeno uno tra: minore, minorenne, ragazzo, ragazzino, bambino, bimbo, adolescente

  • Almeno uno tra: chiesa, prete, sacerdote, vescovo, cardinale, diocesi, sacrestia, suora, frate, monaco, diacono, presbitero, papa, oratorio, parroco, parrocchia, cattolico, CEI, Vaticano, chierichetto, curia, arcivescovo, clero, catechista, catecumeno, monsignore

La lettura integrale del corpus di documenti ha permesso di individuare 2.280 articoli complessivi inerenti all’oggetto dell’analisi. A ciascuno di essi sono stati assegnati manualmente o automaticamente diversi attributi, come la tipologia della fonte, la sua regione di appartenenza, la tipologia grafica dell’articolo o la posizione dello stesso sulla carta stampata. Inoltre, sono stati analizzati i contenuti di ciascun articolo, categorizzando il fatto riportato sotto diversi punti di vista: dalla tipologia del fatto alla tipologia della notizia, dalle caratteristiche della vittima a quelle del presunto autore, fino al nome e cognome di quest’ultimo.

Da segnalare, l’attribuzione manuale a ciascun articolo di un “sentiment” così determinato:

  • Se l’articolo si limita a riportare fedelmente un fatto (sia pur negativo), il sentiment attribuito allo stesso è “neutro”. ‘

  • Se l’articolo riporta criticamente il fatto, oppure mette in evidenza con enfasi aspetti negativi del fatto, il sentiment attribuito allo stesso è “critico”.

  • Se l’articolo espone il punto di vista dell’accusato, riporta difese di quest’ultimo, racconta iniziative delle Diocesi o della Chiesa italiana volte a contrastare il fenomeno degli abusi sessuali, il sentiment attribuito allo stesso è “positivo”.

Emerge così nelle pagine e nei grafici del report un esclusivo e interessante spaccato del “trattamento” riservato dai media italiani al complesso fenomeno degli abusi da parte di ecclesiastici sui minori. Un punto di arrivo ma anche di partenza per capire quanto e soprattutto come l’informazione di un Paese come il nostro, così geograficamente vicino al Vaticano, racconta uno dei temi più complessi su cui lo stesso Papa Francesco ha più volte ribadito la propria attenzione.







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