top of page

Come risolvere il Cubo di Rubik della reputazione aziendale

Lo studio di USC Annenberg rivela le strategie per allineare le aspettative di consumatori, dipendenti e investitori


La reputazione aziendale è un fattore cruciale per il successo di un’impresa, ma costruirla e mantenerla può sembrare un rompicapo difficile quanto il Cubo di Rubik. Come si può soddisfare le esigenze e le opinioni di stakeholder diversi, come i consumatori, i dipendenti e gli investitori?


La chiave sta nell’allineamento

Uno studio condotto da USC Annenberg ha scoperto che, nonostante la complessità del problema, esiste una semplicità nascosta nel modo in cui questi gruppi valutano la reputazione aziendale. Come i sei lati di un Cubo di Rubik, essi sono interconnessi e influenzati dalle mosse degli altri. Per risolvere il cubo, bisogna cercare l’allineamento, ovvero una strategia che raggiunga un obiettivo comune per tutti.


I dati svelano i driver della reputazione

I driver della reputazione sono i fattori che determinano come gli stakeholder (i soggetti direttamente o indirettamente coinvolti in un progetto o nell'attività di un'azienda) percepiscono e valutano un’azienda. Per esempio, se un’azienda ha buone prestazioni economiche, una visione chiara del futuro e una cultura aziendale positiva, avrà una reputazione solida e attrarrà più clienti, dipendenti e investitori.

Per scoprire quali sono i driver della reputazione più importanti per i diversi gruppi di stakeholder, bisogna usare i dati raccolti da ricerche e sondaggi, invece di basarsi su opinioni o pregiudizi. In questo modo, si possono ottenere degli approfondimenti che aiutano a capire cosa vogliono e cosa si aspettano i consumatori, i dipendenti e gli investitori da un’azienda.

USC ha identificato alcuni driver della reputazione comuni a tutti i gruppi, come la comunicazione e la responsabilità sociale. Questi sono aspetti che un’azienda deve curare per costruire e mantenere una buona reputazione. Prendiamo ad esempio il ruolo dell’ESG, ovvero la valutazione dell’impatto ambientale, sociale e di governance di un’azienda. Questo è un concetto che sta diventando sempre più rilevante per influenzare le scelte dei consumatori, dei dipendenti e degli investitori.


La Generazione Z cambia le regole del gioco

La Generazione Z cambia le regole del gioco perché ha una visione diversa della reputazione aziendale. Per questa generazione, non basta che un’azienda sia efficiente e redditizia, ma deve anche essere responsabile e impegnata socialmente. Questo significa che un’azienda deve dimostrare di avere a cuore le questioni ambientali, etiche e umanitarie.

Per esempio, la Generazione Z apprezza aziende come Patagonia, che si occupa di abbigliamento sportivo e outdoor. Patagonia è nota per il suo impegno a favore dell’ambiente e delle comunità locali, ha infatti deciso di cedere la sua proprietà a due entità: il Patagonia Purpose Trust e l’Holdfast Collective, un’organizzazione non-profit che si dedica a proteggere la natura e la biodiversità, sostenere le comunità e lottare contro la crisi ambientale. Lo scopo di questa mossa è di garantire che tutti i profitti dell’azienda vengano utilizzati a favore dell’ambiente e per combattere il cambiamento climatico. Questo un esempio di azione che fa parte dell’attivismo aziendale, tanto amato dalla Gen Z. ovvero la capacità di un’azienda di usare la propria influenza e i propri mezzi per promuovere una causa o un cambiamento sociale.

Anche Volocom si è destreggiata nel risolvere il cubo di Rubik della reputazione, potete leggere qui il nostro secondo Quaderno dedicato al tema: “I report reputazionali: migliorare la propria immagine”.


Matteo Lunardi Media Intelligence Analyst





bottom of page