La Marcia per la Pace di Assisi: un messaggio di unità e speranza
- Volocom
- 13 ott
- Tempo di lettura: 5 min
Migliaia di persone e voci diverse si sono unite sotto lo slogan “Imagine all the people” per riaffermare il valore della pace e della giustizia sociale.

Gli organizzatori parlano di oltre 200mila persone che domenica hanno partecipato alla Marcia per la Pace da Perugia ad Assisi, sotto lo slogan "Imagine all the people", una partecipazione che non ha precedenti. La Marcia ha registrato di conseguenza una significativa copertura mediatica con oltre duemila articoli (2.169) usciti nell’ultima settimana tra articoli in lingua italiana e inglese. La maggior parte delle citazioni proviene da fonti web, che costituiscono l'83%, mentre la stampa ha contribuito con 369 citazioni, pari al 17%.
La ricerca svolta da Volocom, azienda informatica specializzata in Media Monitoring, mette in luce che la distribuzione delle uscite stampa evidenzia una predominanza dei quotidiani locali, che hanno pubblicato più della metà delle uscite. Seguono le edizioni locali dei quotidiani nazionali (24%), i quotidiani nazionali (10%) e infine i periodici con 34 articoli (9%). Ovviamente il giorno della Marcia, 12 ottobre, ha registrato il picco di uscite. Quanto invece alla distribuzione delle uscite per Paesi, mentre la Marcia ha catalizzato l’attenzione dei media italiani (2.158 citazioni), ha ricevuto poca attenzione nelle altre nazioni di lingua inglese: i media americani hanno pubblicato 4 articoli, mentre altri Paesi come Svizzera, Slovenia, Germania, Tailandia, Indonesia e Sud Corea hanno solo riportato la notizia in un’unica uscita.
Analizzando il sentiment legato alla marcia, emerge naturalmente un predominio positivo (oltre il 77%), il 22% mantiene un tono neutro, mentre solo un esiguo 0,8% esprime un sentiment negativo. Se poi guardiamo al dato degli articoli dedicati alla Marcia (che in altre uscite è solo accennata) il sentiment positivo si ritrova nel 97,5% delle citazioni.
Le emozioni prevalenti trasmesse dagli articoli sono l'ammirazione, la gioia e l'empatia, rispettivamente con 1.718, 1.545 e 1.533 articoli. Queste emozioni riflettono il forte impatto positivo della marcia sulla percezione pubblica soprattutto italiana. La curiosità e la preoccupazione seguono con 822 e 771 articoli e, infine, emozioni negative come indignazione, tristezza e rabbia compaiono in un numero molto limitato di articoli.
Quasi mille articoli nel giorno della marcia
Il numero di citazioni giornaliere per la Marcia per la pace da Perugia ad Assisi mostra un’attenzione costante nei giorni di avvicinamento alla data di svolgimento, ma è quest’ultima a capitalizzare l’attenzione dei media. Il picco significativo è stato infatti registrato il 12 ottobre, con 929 citazioni.

La Marcia si è rivelata un evento di portata eccezionale, caratterizzato da una partecipazione senza precedenti, con l'animo alleggerito dalla recente tregua in Palestina. Questo ha infuso nella marcia un significato ancora più profondo, trasformandola in un simbolo di speranza per un mondo migliore.
Dal canto suo, il Papa ha inviato un messaggio e una benedizione, esortando a "implorare il dono della riconciliazione e dalla stabile concordia in quelle parti del mondo segnate dai conflitti" e auspicando che la manifestazione "sostenga l'impegno degli Organismi internazionali in favore di soluzioni rispettose dei diritti di ciascuno e capaci di creare condizioni necessarie perché finalmente all'odio subentri l'amore, all'offesa il perdono". Il clima di solidarietà e unità si è intensificato proprio grazie alla presenza di personalità politiche di rilievo come Giuseppe Conte, Elly Schlein, Nicola Fratoianni e Maurizio Landini, che non partecipavano da anni, come riportato nell'articolo di adnkronos.com intitolato "Perugia-Assisi, partita la marcia della Pace: 'Insieme possiamo cambiare il mondo'". Questi leader hanno sottolineato l'importanza della marcia non solo come gesto di resistenza contro le crudeltà del mondo, ma anche come un appello alla giustizia sociale e al rispetto dei diritti umani. La partecipazione di numerosi rappresentanti dei Comuni italiani e delle istituzioni regionali, come la sindaca di Perugia Vittoria Ferdinandi e la presidente dell'Umbria Stefania Proietti, ha ulteriormente rafforzato il messaggio di unità e collaborazione.
Quest'anno, sotto lo slogan "Imagine all the people", la Marcia ha visto la presenza di circa 50.000 partecipanti, come descritto nell’articolo "Perugia, sono in 50mila alla marcia per la pace" di corriere.it, rendendola una delle edizioni più frequentate degli ultimi anni. La marcia è stata un simbolo di unità, con la presenza di bandiere di Israele e Palestina, unite nel messaggio di pace, come descritto nell'articolo "Marcia Perugia-Assisi, bandiere di Israele e Palestina unite" di Ansa.it.
Un altro elemento distintivo di questa edizione è stata la forte partecipazione del mondo scolastico, in particolare delle scuole di Bologna. "I Cìnni di Bologna marciano per la pace” di repubblica.it riporta infatti che l'assessore alla scuola Daniele Ara ha organizzato la partecipazione di circa 130 persone, tra cui alunni, docenti e famiglie, dimostrando un forte impegno nell'educazione alla non violenza e ai diritti umani. Questo evento ha visto anche l'adesione del Portico della Pace, un'associazione che promuove incontri di educazione alla non violenza all'interno delle scuole, rafforzando l'idea che l'educazione può essere un potente strumento per la pace.

La marcia di quest'anno è stata senza dubbio anche teatro di dibattito politico. L'articolo "In marcia per la pace ma è scontro politico" di libero.it suggerisce che il centrosinistra abbia utilizzato l'occasione per criticare le scelte del governo, sottolineando l'importanza di un impegno politico più forte a favore della pace. Questo dibattito riflette il contesto politico attuale, dove la pace non è solo un ideale ma anche una questione di politiche concrete e scelte governative. Francesca Albanese, relatrice Onu per i territori palestinesi, è stata una figura centrale, sia per il suo intervento che per le polemiche che ne sono derivate. In "Ma la Albanese non ci sta: 'Pace a Gaza? Completerà il genocidio'", pubblicato da Nicola Porro, Albanese ha espresso preoccupazioni sul fatto che una pace calata dall'alto potrebbe non garantire giustizia per il popolo palestinese, ponendo l'accento sulla necessità di coinvolgere direttamente i palestinesi nei processi di pace per evitare che la parola "pace" diventi uno strumento di ulteriore oppressione. Anche l'articolo de ilgiornale.it, "La Albanese guida la marcia contro l'accordo di pace a Gaza. 'È per completare il genocidio'", suggerisce che la Marcia sia stata una vetrina per le tensioni interne al centrosinistra, con la partecipazione di una vasta gamma di figure politiche e sociali, tra cui la Cgil e la Cisl.
Nota metodologica
Gli articoli oggetto dell’analisi sono stati selezionati tramite ricerca per parola chiave in lingua italiana e inglese da un sourceset di oltre 200.000 fonti stampa e web, escludendo pertanto dalla ricerca i contenuti di radio, TV e social network.
L’intervallo di tempo preso in considerazione è 6-12 ottobre 2025.
