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“VIROLOGI” E PANDEMIA: CRISANTI E GALLI I PIÙ AFFIDABILI SECONDO GLI ITALIANI

Secondo uno studio di AstraRicerche, svolto in collaborazione con Volocom e ABG PR, lo stile di comunicazione dei soggetti che a vario titolo si sono espressi riguardo la pandemia da un punto di vista medico-scientifico ha influito pesantemente sulla loro conoscenza e reputazione.


Secondo un recente studio realizzato dall’istituto di ricerca AstraRicerche, in collaborazione con Volocom (società specializzata nell’ambito dell’editoria digitale e del monitoraggio dei media) e ABG PR (ufficio stampa e digital PR), la reputazione dei soggetti che a vario titolo si sono espressi riguardo la pandemia da un punto di vista medico-scientifico nella percezione degli italiani è tutta una questione di comunicazione.


La ricerca quantitativa svolta presso un campione di italiani tra i 18 e i 70 anni ha preso in considerazione 6 soggetti che hanno influenzato l’opinione pubblica con le loro dichiarazioni: Roberto Burioni, Ilaria Capua, Andrea Crisanti, Massimo Galli, Antonella Viola e Alberto Zangrillo.


Un modello matematico costruito per l’occasione da AstraRicerche ha associato il livello di conoscenza dichiarato durante le interviste alla loro presenza mediatica per indagare la notorietà e la trustability di questi “virologi” (termine improprio per alcuni di loro, ma è quello con cui l’opinione pubblica li assimila).


Notorietà

Tre sono i virologi che hanno una notorietà nettamente superiore agli altri: Galli, Zangrillo e Burioni.

Solo un intervistato su dieci dice di non conoscere Zangrillo e poco più di uno su sei ammette di non conoscere Galli e Burioni; inoltre la maggior parte degli intervistati ritiene di conoscerli bene (sotto questo punto di vista prevale Galli con il 22%, seguito da Zangrillo - 19% e da Burioni con il 18%).

Due virologi ottengono un risultato intermedio, Crisanti e Capua: più di un soggetto su quattro non li conosce e solo il 13% li conosce bene.

Un solo soggetto, Antonella Viola, è nettamente ‘staccata’ dagli altri: più della metà degli intervistati non la conosce e solo il 6% la conosce bene.




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